Analizziamo la regolamentazione cremazione in Italia: articoli, specifiche e dettagli.
In Italia, la cremazione è disciplinata dalla legge n. 219 del 2017, che ha modificato la precedente legge n. 10 del 1939.
Vediamo assieme gli argomenti che tratteremo in questo articolo:
Cosa dice la legge
La legge n. 219 del 2017, nota anche come “Legge sulle disposizioni relative alla cremazione e alla dispersione delle ceneri“, ha modificato la precedente legge n. 10 del 1939 che disciplinava la cremazione in Italia.
La richiesta di cremazione deve essere presentata all’ufficiale di stato civile del comune di residenza del defunto o del luogo in cui è avvenuta la morte, che verifica che siano stati rispettati i requisiti previsti dalla legge.
Se la richiesta è conforme alle disposizioni di legge, l’ufficiale di stato civile rilascia un’ autorizzazione alla cremazione.
La legge n. 219 del 2017 prevede inoltre che la cremazione possa essere effettuata solo in appositi impianti autorizzati dalla regione in cui si trovano.
Infine, tale legge vieta la cremazione dei defunti affetti da malattie infettive trasmissibili, a meno che non sia adottata una procedura di decontaminazione adeguata.
Chi può fare richiesta di cremazione?
La legge prevede che la cremazione possa essere effettuata solo sulla base di una richiesta scritta del defunto, dei suoi eredi o di chi ne ha il potere di disposizione, oppure in mancanza di tali richieste, su autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Inoltre, è necessario che siano trascorsi almeno tre giorni dalla morte del defunto.
In caso di richiesta di cremazione da parte di un parente prossimo del defunto, è necessario anche il consenso degli altri parenti prossimi. In assenza di tale consenso, il magistrato di sorveglianza può autorizzare la cremazione qualora sussistano gravi motivi, ad esempio in caso di malattie infettive o di altre circostanze che rendono impossibile o pericoloso il trasporto o la sepoltura del defunto.
Come detto precedentemente, La richiesta di cremazione deve essere presentata all’ufficiale di stato civile del comune di residenza del defunto o del luogo in cui è avvenuta la morte.
Al termine della cremazione, le ceneri del defunto vengono raccolte in un’urna, che può essere custodita in una tomba o in una cappella crematoria, in abitazione, oppure disperse in modo rispettoso dell’ambiente.
Dove si cremano i defunti?
La cremazione può essere effettuata solo in appositi impianti autorizzati dalla regione in cui si trovano. Tali impianti devono rispettare precise norme igienico-sanitarie e ambientali, nonché garantire il rispetto della dignità della salma.
Gli impianti di cremazione sono generalmente situati all’interno dei cimiteri o in aree adiacenti, anche se in alcune regioni possono essere presenti impianti di cremazione indipendenti.
La cremazione viene effettuata in un forno crematorio, che raggiunge temperature comprese tra 760 e 980 gradi Celsius. La durata della cremazione dipende dalle dimensioni del corpo e dalle condizioni in cui si trova, ma in media dura circa due ore.
Quanto costa la cremazione?
Il costo della cremazione può variare in base alla regione in cui si trova l’impianto di cremazione e alle modalità scelte per la disposizione delle ceneri.
In generale, il costo della cremazione comprende le spese per l’utilizzo del forno crematorio, per la raccolta e la conservazione delle ceneri in un’urna, e per la eventuale dispersione delle ceneri in un luogo scelto dai familiari o dall’interessato, affidamento delle ceneri alla famiglia o tumulazione.
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